Osservatorio Mameli

L'ordinamento interno dell'Associazione è ispirato a criteri di democraticità, di uguaglianza dei diritti e delle pari opportunità di tutti gli associati, le cariche associative sono elettive e tutti gli associati possono accedervi.
L’associazione ha sede nel Comune di Milano e può costituire sedi secondarie ove necessario o opportuno ai fini della realizzazione delle finalità e delle attività della Associazione.

I progetti per il recupero, la valorizzazione e l’utilizzo dell’Ex Caserma avranno un impatto non trascurabile sulla vivibilità, sullo sviluppo sociale ed economico dei quartieri di Bicocca, Niguarda, Prato Centenaro, consentendo la riqualificazione delle zone periferiche della Città..
Gli abitanti dei tre quartieri intendono costituire un organismo associativo finalizzato a partecipare al processo di definizione degli obiettivi progettuali e strategici e al confronto e al dialogo con le Istituzioni, con la proprietà dell’area e con ogni altro soggetto coinvolto.

Sito web: www.osservatoriomameli.it
Social: https://www.facebook.com/osservatoriomameli

Movimento Agende Rosse Milano

Il Movimento Agende Rosse è costituito da cittadini che agiscono affinché sia fatta piena luce sulla strage di Via D’Amelio a Palermo del 19 luglio 1992 nella quale furono uccisi il Magistrato Paolo Borsellino e gli agenti di Polizia Emanuela Loi, Agostino Catalano, Claudio Traina, Eddie Walter Cosina e Vincenzo Li Muli.
Il Movimento nasce su impulso di Salvatore Borsellino il quale il 15 luglio 2007 scrive la lettera intitolata “19 luglio 1992: una strage di Stato” nella quale afferma che la ragione principale della morte del fratello Paolo è da ricercarsi nell’accordo di non belligeranza stabilito tra pezzi dello Stato e Cosa Nostra in seguito ad una trattativa fondata sul tritolo delle stragi in Sicilia del 1992 ed in continente del 1993. Salvatore Borsellino chiede di avere delle risposte sulle omissioni delle più elementari misure di sicurezza in via D’Amelio il giorno della strage e di sforzare la memoria ad alcuni rappresentanti delle Istituzioni che incontrarono Paolo Borsellino nelle sue ultime settimane di vita e che pertanto conoscono elementi fondamentali per ricostruire lo scenario in cui maturò l’accelerazione della fase esecutiva dell’eccidio.

Di Simine Damiano

 Domenica 6 giugno 2021 ore 10.00

T3 Sistemi Alimentari: Agricoltura

 Domenica 6 giugno 2021 ore 18.00

T1 Cosumo Del Suolo: Cosumo e degrado dei suoli

Vive a Milano con la moglie e tre figli. Responsabile scientifico di Legambiente Lombardia, è dottore di ricerca in biotecnologia alimentare. Attivista di Legambiente fin dai primi anni Novanta, si è occupato a lungo di aree protette e di protezione delle Alpi. Dal 2000 al 2006 è stato presidente della rappresentanza italiana di Cipra, la Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi, di cui oggi è membro del board internazionale; componente della segreteria nazionale di Legambiente, con delega sulla tutela del suolo, fino al 2015 è stato anche presidente del comitato lombardo dell’associazione. È ideatore e coordinatore della campagna europea ‘People4soil’ volta a chiedere e ottenere una cornice legislativa europea che riconosca il suolo come bene comune.

Movimento Agende Rosse Milano

Il Movimento Agende Rosse è costituito da cittadini che agiscono affinché sia fatta piena luce sulla strage di Via D’Amelio a Palermo del 19 luglio 1992 nella quale furono uccisi il Magistrato Paolo Borsellino e gli agenti di Polizia Emanuela Loi, Agostino Catalano, Claudio Traina, Eddie Walter Cosina e Vincenzo Li Muli.
Il Movimento nasce su impulso di Salvatore Borsellino il quale il 15 luglio 2007 scrive la lettera intitolata “19 luglio 1992: una strage di Stato” nella quale afferma che la ragione principale della morte del fratello Paolo è da ricercarsi nell’accordo di non belligeranza stabilito tra pezzi dello Stato e Cosa Nostra in seguito ad una trattativa fondata sul tritolo delle stragi in Sicilia del 1992 ed in continente del 1993. Salvatore Borsellino chiede di avere delle risposte sulle omissioni delle più elementari misure di sicurezza in via D’Amelio il giorno della strage e di sforzare la memoria ad alcuni rappresentanti delle Istituzioni che incontrarono Paolo Borsellino nelle sue ultime settimane di vita e che pertanto conoscono elementi fondamentali per ricostruire lo scenario in cui maturò l’accelerazione della fase esecutiva dell’eccidio.